L’analisi dei 224 m di carota di ghiaccio si presenta come una sfida particolarmente difficile.

Per questo motivo è stata realizzata la prima piattaforma italiana di analisi a flusso continuo delle proprietà ottiche delle polveri minerali nelle carote di ghiaccio (PADI) presso l’European Cold Laboratory dell’Università Milano Bicocca.
Il sistema PADI è composto da un melter (MH) che fonde la carota di ghiaccio a temperatura controllata (TC) e sotto l’osservazione di una telecamera (CC) collegata alla consolle principale.
Il liquido fluisce poi all’interno di tubi di teflon pompato da 2 pompe peristaltiche (PP) che possono andare a velocità diverse.
Le bolle d’aria vengono eliminate da un debubbler (OD) che impedisce all’aria di raggiungere gli strumenti di misura e comprometterne l’analisi.
Infine un campionatore (FC) all’interno di una cappa a flusso laminare (LFH) raccoglie il liquido che fuoriesce dagli strumenti e li campiona per analisi successive.

L’analisi delle carote tramite il sistema in continuo PADI utilizza 2 strumenti: Klotz Abakus, che realizza un conteggio delle particelle basandosi sulla loro dimensione; EOS SPES (Single Particole Extintion and Scattering), che è in grado di misurare la forma e la dimensione delle particelle.
Il metodo iperspettrale consiste nella scansione di sezioni di carota, per ottenere delle immagini ad alta risoluzione.
Utilizzando codici scritti in Matlab è possibile estrarre un profilo di radiazione elettromagnetica riflessa in funzione della quantità incidente (riflettanza), emessa da una lampada, muovendosi lungo la carota.Al variare delle caratteristiche interne della carota di ghiaccio, lo spettro di riflettanza varierà.

Attualmente sono stati misurati i primi 42 m di carota ADA270, e sono previste una decina di misure al Beackmann Coulter Multisizer 4 per costruire una retta di taratura tra l’indice SDI e la concentrazione delle polveri.